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Marziani o missionari?


Però, signor segretario, Mitterand, appena eletto, s’è affrettato a fare una dichiarazione di pieno atlantismo. In particolare, a proposito della questione degli euromissili, ha detto d’essere favorevole alla loro installazione. Lei non ha mai detto nulla di simile. Tra le caratteristiche del vostro essere diversi non ci sarà per caso anche una tendenza al neutralismo europeo, che invece i socialdemocratici europei respingono in blocco?
«Lei adesso sposta il confronto fra la politica dei socialisti francesi, dei socialisti italiani e lo nostra su un altro tavolo, sulle questioni di politica internazionale. Ma la seguo volentieri. E le dirò, allora, che non mi persuadono le ultime dichiarazioni di Mitterand, ma che noi comunisti italiani possiamo condividere la dichiarazione sugli euromissili che figura nel programma del nuovo governo francese e che è stata sottoscritta sia dal partito socialista che da quello comunista. Essa, in sostanza, non chiede che l’America cessi di costruire i suoi Pershing 2 e i Cruiser, cioè gli euromissili più moderni che vuole installare in Europa a partire dal 1983. Ma intanto si dia inizio immediato al negoziato per diminuire i missili in Europa, anzi per toglierli completamente, e l’Urss cessi l‘installazione dei suoi SS20 fin dal momento in cui il negoziato ha inizio. E io aggiungo che bisogna far presto, perché se continuerà la gara a chi costruisce più missili, a chi li fabbrica più sofisticati e a chi ne mette di più; il pericolo di una guerra di sterminio in Europa diventerebbe incontrollabile.
«Questa è la posizione che risulta dall’accordo tra i socialisti e i comunisti francesi, e analoga mi sembra la posizione del partito socialdemocratico tedesco; ed è la nostra posizione. Mi piacerebbe sapere se è anche la posizione del Governo italiano e dei compagni socialisti italiani. Del resto l’adesione dell’Italia al programma approvato dalla Nato nel dicembre 1979 (quando si decise sugli euromissili) era subordinata appunto alla ripresa immediata del negoziato. Quale decisione fu votata anche dai socialisti. Oggi la possibilità di un negoziato – e di un negoziato senza condizioni – è aperta. Che cosa dicono e che cosa fanno il Governo e i partiti che lo sostengono di fronte alla testarda repulsa di Reagan a dare inizio alle trattative con l’Urss?»